Alla fine la pioggia è arrivata.
Dopo l'ondata di caldo e dopo il mio ultimo articolo sull'afa che si era inserita violentemente nelle nostre giornate, è arrivato il freddo, o meglio è tornato. Non mi lamento, non posso.
Ok, per qualche giorno dovrò dire addio agli aperitivi all'aperto e alle cene a maniche corte fumando cento sigarette guardando e criticando la gente che passa, ma a me questa temperatura aggrada e mi rende malinconico. E io adoro esserlo.
Con il brutto tempo (come da previsioni) sono arrivati anche gli uomini.
In questo momento sono in giardino seduto mentre il fresco mi coccola, gli uccellini cantano e...no, non è quel tipo di articolo. Al contrario sto bevendo un succo all'arancia e l'ennesimo americano della mia vita (che purtroppo non è un surfista californiano ma un caffè nero gigante) e mi lascio cullare dai suoni mentre provo a scrivere qualcosa di sensato. Vi racconterò quindi del mio appuntamento surreale di ieri sera.
In pieno campionato (vedi articolo l'uragano mondiali) e con una disperata voglia di scopare, ho accettato di incontrare un ragazzo che conosco di vista da mesi ma con cui non ho mai condiviso nulla. Ci si vede nei locali, si scambiano due parole ma nulla di più, non l'ho mai trovato il mio tipo e tanto meno credo di esserlo per lui, infatti non ha fatto nulla per provarci. Ci siamo accordati tramite Grindr e ci siamo visti su una panchina bevendo un caffè delle macchinette e parlando. Però nessuno parla quando ci si incontra per del sano e vecchio sesso. Di solito in quei casi meno informazioni conosci sull'altra persona e meglio è, non voglio sapere che studi hai fatto, quanti animali domestici hai, qual è il tuo dolce preferito e soprattutto non voglio sentire parlare di ex fidanzati!!!!!! E invece è successo!
Quella che per me era una chiamata notturna per scopare, per lui era una seduta dallo psicologo senza pagare nemmeno 1 € e ha passato più di un'ora a parlare a piangere, raccontandomi del suo ex fidanzato, dei tre tumori della madre, dell'ictus del padre, della loro ristrettezza economica, del suo tentato suicidio...alla fine l'unica cosa che volevo era scappare il più lontano possibile e mi sono sentite dire "tu sei che sei un vero amico, ci rivediamo vero?". Non potevo crederci! Da bambini facciamo di tutto per impressionare qualche coetaneo al parco per giocarci insieme ma da adulto ho smesso questi giochetti faticosi e ansiosi e se vado al parco con uno in piena notte, mi auguro di finire a quattro zampe (e non per giocare alla mappa del tesoro).
Mentre tornavo a casa ascoltando "Handle me" di Robyn non ho potuto fare a meno di pensare a quante volte mi sono trovato in situazioni del genere. La disperazione di avere un orgasmo e di svagarsi a volte mi porta ad incontrare persone che normalmente non guarderesti nemmeno con la coda dell'occhio ma appena la voglia sale mi ritrovo a contattarle. E' davvero giusto essere così superficiali e ragionare solo con l'uccello? Ogni dannata volta cerco di ricordarmelo e purtroppo finisco per ripetere gli stessi errori per poi sentirmi una merda dopo essere venuto. Per fortuna almeno in questo caso il post orgasmo colmo di sensi di colpa e di vuoto interiore me li sono evitati e alla fine mi sono masturbato solo con me stesso ed è stato piacevole.
Vorrei sapere cosa ne pensate voi. Voi che leggete questo blog e siete sempre più numerosi, vi ringrazio dal profondo del mio cuore perché questo è un esperimento a cui tengo molto e mi piace condividere le mie esperienze e i miei dubbi. Avete fatto anche voi scelte dettate dalla voglia che poi vi hanno fatti sentire sporchi e stupidi? O avete sempre preferito la qualità? Commentate e condividete. Alla prossima.

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