Fin dalla notte dei tempi, c'è sempre stato qualche strano motivo che ha attirato i gay verso le palestre, come i Re Magi seguirono la stella cometa, gli omosessuali hanno sempre seguito la scia di sudore e bagnoschiuma Badedas, pagando iscrizioni annuali da capogiro per frequentare i luoghi più chic della città. Ogni gay che si rispetti, vive di palestra: pesi, cyclette, tapis roulant, addominali, piegamenti e ovviamente pompini nei bagni, seguiti da una doccia e un frullato proteico. Certo c'è un lato positivo nell'essere gay e frequentare le palestre: lo spogliatoio in comune con gli altri uomini, facendo l'indifferente puoi vedere una dose di cazzi che nemmeno nei giorni più proficui su Grindr, un bonus che purtroppo nessuna donna etero può avere. Sorry ladies.
Essendo sempre stato un gay atipico, non sono mai stato un frequentatore di palestre perché sono pigro e perché non ho alcuna disciplina, mi stufo spesso e sono volubile, non sono mai riuscito a coltivare una passione per più di qualche mese e sono seriamente preoccupato anche per il futuro di questo blog, negli anni ne ho aperti e chiusi una ventina ma proverò a occuparmi seriamente di questo. Nel mio passato tuttavia c'è stata un'esperienza "sportiva": nel lontano 2007 decisi di iscrivermi nella palestra più carina della mia città. Iniziai con una settimana di prova e poi decisi di sottoscrivere un abbonamento di qualche mese. Nei sei mesi della mia iscrizione, nessuno mi vide mai in sala pesi, tanto meno a qualche corso, ero sempre e solo in zona relax. Entravo, mi cambiavo veloce nello spogliatoio e poi correvo in piscina, facevo un bagnetto e mi rilassavo in sauna, bagno-turco e vasca idromassaggio per un paio di ore e tornavo a casa stanco morto, come se avessi appena corso la maratona di New York. Non ho mai amato nessun tipo di sport, se per sbaglio accendo la TV e c'è qualcuno che scia o gioca a calcio cambio immediatamente canale. Per lo stesso motivo non ho mai capito chi pratica running e corre per ore senza una meta ben precisa; potrei correre solo per un motivo: il primo giorno di saldi invernali o l'open bar gratis per i primi 50 ingressi!Eppure negli ultimi anni questa moda delle palestre si è allargata sempre più pericolosamente, al punto che sono tutti fisicati e guardano noi gay dai corpi normali come se fossimo creature aliene arrivate dal pianeta delle pelandre. Tutto sommato l'uomo palestrato a me non è mai piaciuto (forse perché so di non potermelo permettere, come una Birkin di Hermès) e ho sempre preferito quelli con un pochino di sostanza, se non fosse che anche quelli ormai sbavano dietro a un paio di pettorali alla Clark Kent. E' un casino totale!
Ho fatto però una promessa a me stesso: prima di compiere 30 anni inizierò a mangiare sano, a bere meno alcol e mi iscriverò in palestra, cercherò di dormire di più e di uscire meno. Ma pensandoci bene è la stessa promessa che mi ero fatto prima dei 25...

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